PIRATERIA AUDIOVISIVA: EVASI DIRITTI SIAE PER OLTRE 156 MILIONI

Roma, 10 apr – Una megatruffa con evasione fiscale per oltre 252 milioni di euro, su materiale
informatico, cd e dvd vergini, è stata scoperta e smantellata oggi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di
Napoli, in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Siae. Dalle prime luci dell’ alba oltre 100 finanzieri
del Comando Provinciale di Roma unitamente a decine di colleghi di altre 23 provincie hanno eseguito in Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, oltre 100 perquisizioni, 16 arresti (che portano a 47 il totale degli indagati) e sequestrato 164 conti correnti, 46 obbligazioni finanziarie, 34 titoli al portatore, 8 cassette di sicurezza, 38 fondi di investimento, 56 auto e moto di lusso, uno yacht di 15 metri e 71 prestigiose proprietà immobiliari e terriere per un valore pari a 252 milioni di euro. Le indagini, avviate dagli
uomini della Guardia di Finanza di Fiumicino, partono da una precedente indagine su clan camorristici che avevano il controllo della pirateria audiovisiva partenopea, per svilupparsi attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali e controlli risalendo a società, in apparenza regolari, di fatto “cartiere”, riconducibili a due facoltosi imprenditori toscani (risultati evasori totali), arrestati insieme a nomi di vertice della società Verbatim, commercialisti, consulenti tributari e faccendieri. Centinaia di perquisizioni, migliaia di intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali hanno nel tempo consentito di sequestrare 23 milioni di cd/dvd “vergini”. La merce in apparenza esportata al di fuori del territorio nazionale, tramite vendite estero su estero (l’ organizzazione aveva diramazioni in Svizzera, Isole del Canale, San Marino,
Slovenia ed Austria), veniva di fatto distribuita in Italia, scortata da documenti di trasporto contraffatti.
Inoltre l’ articolato schema fraudolento, grazie all’ omesso pagamento di 156 milioni di euro di diritti d’ autore dovuti alla Siae (26 centesimi di euro per ogni cd e 50 centesimi di euro per ogni dvd) ed imposte per 96 milioni di euro, consentiva non solo alle aziende campane in odore di camorra ma anche a soggetti
operanti nella grande distribuzione di ottenere la merce a prezzi inferiori a quelli di mercato, sbaragliando in tal modo la concorrenza. L’ operazione è stata denominata “Virgin”.

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