Gli Indipendenti contro la liberalizzazione selvaggia del Diritto d’Autore

Lettera aperta

28 Aprile 2016

Egregio Signor Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Egregio Signor Ministro dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini

Ci sentiamo in dovere di scrivere relativamente al dibattito che si è aperto in Parlamento sulle modalità di ricezione della Direttiva Barnier da parte dell’Italia sul mercato unico europeo del Diritto d’Autore.

Noi rappresentiamo quelli che, con tanto di nome e cognome, operano da anni per dare il proprio contributo alla musica italiana.

Noi siamo quelli che sono nati, vissuti e cresciuti in Italia, che lavorano in Italia, che operano da sempre con addetti e collaboratori italiani e che in Italia vogliono restare in nome di un’identità culturale che tutto il mondo ci invidia e sulla quale dobbiamo lavorare tutti insieme per svilupparla sempre di più.

Noi siamo quelli che cercano di dare voce, di trovare spazi, di creare opportunità a quella moltitudine di giovani Emergenti Italiani che fanno della loro passione per la musica l’elemento trainante per realizzarla.

Noi siamo quelli che cercano di mettere al servizio della creatività di Musicisti, di Autori, di Compositori e di Artisti, le nostre professionalità, la nostra voglia di aiutarli, le nostre esperienze e le nostre risorse.

Noi siamo gli Autori, gli Editori, gli Artisti, gli Interpreti, le Etichette Indipendenti d’Italia che sopravvivono oggi soprattutto grazie ai Diritti d’Autore e ai Diritti Connessi, senza i quali la speranza della nuova musica italiana si spegnerebbe senza alternative.

La SIAE da qualche anno non è più la stessa: è cambiata notevolmente e continua a migliorare e a ben amministrare i nostri diritti.

Sappiamo molto bene che è tutto migliorabile, che è tutto perfettibile e Noi siamo in prima fila per continuare a migliorarla forti di un rinnovamento anche attraverso un supporto economico costante a chi opera ogni giorno per la promozione culturale e sociale della musica, anche attraverso un forte impegno unitario all’estero e un impegno per una maggiore diffusione della musica di repertorio ed emergente sui media.

Noi siamo per il rinnovamento, che ha avuto inizio con la nuova Presidenza della Siae, della nostra casa comune, siamo per ripartire analiticamente ogni singolo euro per ogni avente diritto, ma Noi sappiamo anche come la riscossione, la ripartizione e tutte le fasi di riconoscimento dei Diritti sono di per se materia molto particolare ed estremamente complessa, che non può essere semplificata se non a danno delle realtà più piccole degli Autori e degli Artisti più giovani e meno tutelati, ma tutto questo, pur essendo già ottimale, necessita ancora di tempo per essere migliorato e reso più efficiente.

Pur essendo favorevoli alle aperture sulle innovazioni, noi siamo convinti della forte necessità che in un mercato globale ad alto tasso concorrenziale serva un unico forte player dei Diritti Italiani, che dialoghi e si contrapponga ai “giganti del diritto”, che consorzi in modo armonico tutto il settore, siamo per l’aggregazione della Siae con le altre Consorelle Europee, per contare di più e superare prima possibile quel “value gap” che oggi ci penalizza maggiormente.

Noi siamo consapevoli che, pur essendo già competitiva, vada migliorata e aggiornata, ma riteniamo anche che oggi la Siae rappresenti l’ultimo baluardo che si erige a difesa dei Diritti di chi crea e diffonde le proprie Opere, contro lo strapotere delle Over The Top, imprese che forniscono attraverso il web servizi e contenuti agendo però con arroganza al di sopra delle reti stesse e che continuano a sviluppare il loro ricco modello di business utilizzando i nostri contenuti, senza volerli poi pagare adeguatamente se non addirittura non pagarli in alcun modo.

A questo proposito Noi riteniamo si debba aprire un Tavolo di Lavoro a livello di Unione Europea con i monopolisti multinazionali del mercato digitale.

Noi siamo contro un mercato italiano dei diritti d’Autore disgregato e frutto di liberalizzazioni selvagge, che non potrà che favorire società di raccolta interessate purtroppo solo ai grandi numeri abbandonando poi al loro destino coloro che introitano di meno perché non fanno raggiungere livelli alti di profitti, e penalizzando così piccoli e giovani Artisti.

Noi siamo contro una pericolosa frammentazione di rappresentanze che farebbe il facile gioco degli Utilizzatori più grandi che pagherebbero sempre di meno e sempre in modo più forfettario e meno analitico e che inoltre potrebbe aprire la strada a una grande YouTube dei diritti che spazzerebbe via tutto il Diritto d’Autore del nostro Paese.

Crediamo che solo con questa Siae rinnovata e più forte si possa tutelare e sviluppare il lavoro di centinaia di piccole e medie imprese dell’editoria e della discografia indipendente italiana, oggi vero e unico pilastro del rinnovamento della musica del futuro, attraverso gli investimenti nello scouting, nella formazione, nella diffusione e promozione sui media ,nella produzione di Opere prime e di Festival e Contest di musica dal vivo per giovani emergenti, rendendo sempre più forte anche in questo mercato quel Made in Italy al quale tanto e tutti teniamo.

Firmato
AFI – Associazione dei Fonografici Italiani;
A.I.A – Associazione Italiana Artisti;
ANEM – Associazione Nazionale Editori Musicali;
AudioCoop – Coordinamento Etichette Discografiche Indipendenti;
PMI – Produttori Musicali Indipendenti.

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