Roma, 4 feb – “Temo che oggi stiamo celebrando il funerale della musica. Tutta
la filiera dell’industria musicale è allo stremo, ci sono stati ristori ma non adeguati
ai danni che il settore ha subito. Il comparto dello spettacolo dal vivo è
importante, fa lavorare tante persone, ha quindi un valore economico e sociale,
purtroppo stiamo perdendo anche competenze professionali”. Lo ha detto Gaetano
Blandini, direttore generale Siae, intervenuto agli “Stati Generali della
Musica: Appello dell’Industria Musicale Italiana” organizzato a Sanremo da
CasaSiae.
“Ci dicono che siamo il Paese più virtuoso, che ha fatto più
vaccini, ma che ha ancora le maggiori restrizioni – sottolinea Blandini -. Grandi paesi
europei stanno allentando le maglie, speriamo che questo accada anche da noi.
Oltre ai ristori servono norme fiscali che permettano alle aziende di
sopravvivere, sennò rischiamo di perdere la nostra identità culturale. Il
Festival di Sanremo è un’occasione bellissima per tutta l’industria
musicale, ma non risolve il problema, è una piccola goccia nel mare”
“La lirica, il teatro di prosa, il cinema, da sempre sono assistiti
dallo Stato e la musica non se ne è mai lamentata e ha sempre lavorato sul mercato,
non ha mai avuto assistenza dalle istituzioni. Per questo chiediamo poche cose:
rimetteteci in grado di ripartire subito”. Lo ha detto Gaetano Blandini,
direttore generale Siae, intervenuto agli “Stati Generali della Musica:
Appello dell’Industria Musicale Italiana” organizzato a Sanremo da
CasaSiae.