Gli Autori e Gli Artisti con SIAE per recepimento Direttiva UE sul Diritto d’Autore

Fate presto, fate subito! E’ l’appello del mondo dello spettacolo autoriale alla politicaperché recepisca al più presto la nuova direttiva europea sul copyright costringendo legrandi piattaforme a versare il giusto compenso agli autori per il saccheggio delle loroopere che hanno consentito ai giganti del web di crescere esponenzialmente a costozero o quasi. “Dobbiamo batterci perché quello che sta avvenendo è immorale se nonpaghiamo le tasse ci fanno un mazzo così, perché questi non devono pagare le tassenel nostro Paese? Quello che danno sono solo mancette ma in un momento di grandedisoccupazione il raggiungimento di questo obiettivo darebbe un po’ di speranza: il dirittod’autore è sacro, senza di questo non avremo grandi opere ma opere modeste”, avverteun insolitamente barricadero Carlo Verdone, in prima linea con la siae, la società italianadegli autori e degli editori, che ha chiamato a raccolta artisti e produttori per unabattaglia antica ma ancora non vinta. “Nel mondo dell’industria i brevetti sono semprerispettati e il diritto d’autore cos’è se non il brevetto di artisti e creativi?” chiede incollegamento da Milano, Caterina Caselli, indimenticabile casco d’oro della canzoneitaliana da anni straordinaria promotrice di talenti musicali, da Elisa a Bocelli, aiNegroamaro. Il blocco totale dello spettacolo per l’emergenza pandemia e i conti inrosso della siae rischiano di tagliare le ali soprattutto ai più giovani, i più fragili. Erano intanti collegati o in presenza a dare manforte a mogol, Giulio Rapetti, il presidente dellasiae che dopo aver incassato l’approvazione a Strasburgo della direttiva sul copyrightora chiede al Parlamento di recepirla in tempi stretti, approfittando del consensobipartisan di maggioranza e opposizione. Ma non di Grillo, come sottolinea il suo amicogenovese come lui, gino paoli in un appassionato intervento nel quale ha chiesto diriequilibrare il rapporto di forza tra piattaforme web e mondo autoriale perché oggi ètotalmente a favore delle piattaforme in streaming e chi non lo capisce “è in malafede oè un cretino”. “Solo i 5 stelle sono contrari, ho parlato più volte con Grillo, anche la suaopera è protetta dalla siae e non capisco come sia possibile prendere questi soldi edessere contro la siae: il diritto d’autore è stato creato da gente con le palle per tutelare la possibilità di un autore di vivere con la sua opera”, dice il cantautore.La legge è ora al Senato. Con i tempi lumaca del Parlamento potrebbe essere approvatain via definitiva tra un anno e mezzo. Fuori tempo massimo per dare ossigeno allamusica, al teatro, al cinema e tutti quei settori saccheggiati finora dai giganti del web,editoria compresa. E’ andrea purgatori, giornalista e autore, a nome delle maestranze adare l’idea delle cifre in ballo, a partire da Netflix. “Nei primi tre mesi del lockdown haaumentato di 16 milioni i suoi abbonati, con un aumento di fatturato di 20 miliardi didollari, bisogna far capire a questi signori che devono accettare che i loro profittivengano equamente divisi con gli ha permesso di esistere, di diventare miliardari e dinon pagare le tasse in questo Paese”, spiega Purgatori

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