SIAE: LA SOCIETA’ DISPONIBILE A CONFRONTO SU PDL ROMANO

Roma, 26 mar. (Adnkronos) – La Siae precisa in una nota di non
aver “mai avuto la possibilita’ di incontrare l’ On.le Romano per
discutere del disegno di legge da quest’ ultimo presentato”. Lo
sottolinea la stessa Siae, rispondendo alle dichiarazioni fatte
lunedi’ da Andrea Romano, presidente del gruppo Scelta Civica alla
Camera dei Deputati e primo firmatario di una proposta di legge che ha
raccolto gia’ le firme di 37 deputati di tutti i gruppi parlamentari e
che e’ destinata a modificare il titolo V della legge 22 aprile 1941,
n. 633, attraverso l’ eliminazione delle disposizioni che attribuiscono
alla Siae una posizione di monopolio.

“Piuttosto -dice la Siae- e’ vero il contrario: Siae stessa,
proprio a fronte del disegno di legge dell’ On.le Romano, aveva
sollecitato uno specifico incontro per offrire il proprio contributo
squisitamente tecnico. Un tale incontro, peraltro, dapprima
organizzato, veniva poi disdetto proprio dall’ On.le Romano, senza
motivazione alcuna, attraverso un semplice sms a circa 5 minuti
dall’ orario previsto. Era l’ 11 febbraio u.s. e l’ sms di disdetta
veniva ricevuto alla presenza di numerosi testimoni”.

“Come e’ ovvio -prosegue la Siae- il citato non-incontro non
puo’ essere confuso con una visita di cortesia di pochi minuti del
presidente della Siae, Gino Paoli, e del direttore generale Gaetano
Blandini, effettuata quando il disegno di legge non era stato
presentato, ne’ soprattutto era in alcun modo noto nei contenuti, e
che era volta ad offrire ogni utile e doverosa collaborazione a chi –
come l’ On.le Romano – preannunciava di volersi occupare della materia
del diritto d’ autore. Vi e’ dunque rammarico per la scelta dell’ On.le
Romano di volere evitare qualunque confronto con la Siae sulla
materia”, conclude la Siae.

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COPIA PRIVATA: SIAE, ANCHE NANNINI, ZUCCHERO, KIM ROSSI STUART, MOGOL E GUCCINI A SOSTEGNO DELLA CREATIVITA’

Roma, 26 mar – Non si ferma la mobilitazione degli autori italiani a favore
della copia privata: sono quasi 3500 le firme raggiunte ad oggi a sostegno della petizione
in favore della creatività sul sito www.copiaprivata.it. A firmare, autori noti e meno noti
impegnati a sostenere una delle misure necessarie e fondamentali che compensano autori
ed editori delle opere creative disponibili sui nuovi supporti tecnologici. I firmatari chiedono
l’adeguamento dell’equo compenso in Italia per portare le tariffe in linea con quei paesi
europei, come Francia e Germania, che hanno attuato in questi anni politiche serie di
sostegno e tutela della cultura nel pieno rispetto dello sviluppo tecnologico. Negli ultimi
giorni si sono aggiunti altri nomi illustri della cultura italiana Gianna Nannini, Zucchero, Kim
Rossi Stuart, Tony Renis, Francesco Guccini, Ornella Vanoni, Enzo Monteleone, Stefano
Incerti, Nek, Andrea Porporati, Mogol, Antonio Ricci, Maurizio Sciarra, Maurizio Totti,
Umberto Tozzi. E il supporto è arrivato anche dal Premio Oscar Dante Ferretti che ha
voluto firmare la petizione, pur non essendo gli scenografi formalmente riconosciuti come
autori.

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Blandini scrive al Corriere

Nell’edizione di oggi del “Corriere della Sera” è stata pubblicata una lettera del Direttore generale della Siae Gaetano Blandini che risponde all’articolo di Umberto Torelli e alle polemiche suscitate sulla questione del compenso per copia privata. Il DG Blandini ribadisce che il prelievo per copia privata non è una tassa, ma il giusto compenso del lavoro creativo, stabilito da una legge dello Stato italiano che recepisce una direttiva europea. Legge attualmente disapplicata in quanto il previsto aggiornamento delle tariffe non è ancora avvenuto.
“La tutela della copia privata – scrive Blandini – è a favore di una filiera vastissima che va dall’autore all’editore fino al produttore e si ripercuote anche sulla salvaguardia dei posti di lavoro. Sarebbe finalmente arrivato il momento che associazioni e privati, piuttosto che accanirsi contro la SIAE, (che, per legge, non prende provvigioni sugli incassi, ma recupera solo le spese) chiedano alle multinazionali come la Apple il motivo per cui in Italia il prezzo dell’iPhone 5S-64 GB è al netto di Iva e di copia privata di 949 euro a fronte degli 899 euro in Germania e dei 917 euro in Francia. E perché l’equo compenso per la copia privata in Italia è pari a 0,90 centesimi, mentre in Francia è di 8,00 euro e in Germania di 36,00 euro? Parliamo di una cifra 40 volte superiore a quella italiana”.
Il compenso, osserva il Direttore generale della Siae, non deve ricadere sui consumatori ma essere a carico dei produttori che traggono vantaggi dalla possibilità di immagazzinare e riprodurre nei loro apparecchi le opere dell’ingegno: “In una ricerca dell’ottobre 2013 di una società indipendente americana (IHS) – afferma Gaetano Blandini – è stato evidenziato come il fatturato di smartphone e tablet è cresciuto del 900% in meno di sei anni e che per il 2014 il volume crescerà solo del 20%. Bisognerebbe quindi, più che demonizzare gli autori e tutti coloro che lavorano nel campo della creatività e che danno a loro volta lavoro ad altri, ricordare che le multinazionali tecnologiche che producono dagli smartphone ai computer fabbricano i loro prodotti fuori dall’Italia e non pagano le tasse nel nostro Paese”.

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Il Presidente Siae ringrazia il regista Sorrentino per il sostegno alla copia privata

Gino Paoli: “La vittoria agli Oscar di Sorrentino è la vittoria di tutti i creativi italiani”

“Congratulazioni a Paolo Sorrentino per l’Oscar al suo ‘La grande bellezza’. La vittoria di Sorrentino la sento come una vittoria per tutti i creativi italiani. È un premio che ci rende orgogliosi e ribadisce, ancora una volta, il talento e il ruolo primario della cultura e dell’arte nel nostro Paese: un’eccellenza italiana nel mondo da difendere e tutelare”. Così il Presidente della Siae Gino Paoli commenta il premio dell’Academy al regista de “La grande bellezza”.
“Ringrazio Sorrentino anche per il suo sostegno alla ‘copia privata’”. Il regista infatti è tra i firmatari della petizione presentata al Ministro Franceschini per difendere il diritto all’equo compenso per autori ed editori di opere creative. Tra gli oltre 500 nomi illustri firmatari dell’appello anche altri attori presenti nel cast del film, da Sabrina Ferilli a Carlo Verdone.

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SIAE: A SANREMO CONSIGLIO DI GESTIONE SU COPIA PRIVATA E DIRITTO A EQUO COMPENSO

Roma, 18 feb. (Adnkronos) – Si e’ tenuto oggi, martedi’ 18
febbraio, a Sanremo il Consiglio di Gestione della Siae. Organizzato
per la prima volta e in via straordinaria nella citta’ del Festival,
il Consiglio, presieduto via Skype dal presidente Gino Paoli, ha
affrontato anche il tema della copia privata, il diritto all’ equo
compenso, una delle misure necessarie per risarcire autori, artisti,
editori e produttori per la diffusione delle opere creative sui nuovi
strumenti tecnologici.

Lo stesso Paoli aveva espresso nei giorni scorsi il proprio
disappunto, a nome degli autori, per la mancata firma da parte del
governo del decreto riguardante l’ adeguamento della quota ai livelli
degli altri paesi europei. “Io vengo da un Pianeta dove la parola data
si mantiene”, aveva detto Paoli che sara’ ospite del Festival di
Sanremo venerdi’ prossimo nel corso della serata dedicata proprio alla
canzone d’ autore.

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Gino Paoli: “Vengo da un Pianeta dove la parola si mantiene”

Il presidente Siae indignato per  la mancata firma sulla copia privata

Quando una legge dello Stato impone un termine di attuazione e un Ministro della Repubblica lo disattende  per moltissimi  mesi, nonostante il procedimento sia concluso  e il provvedimento (sulla copia privata) fosse pronto da alcuni giorni, e lui stesso avesse pubblicamente dato la sua parola di voler assumersi la responsabilità cosa si deve pensare ?

Io vengo da un Pianeta dove la parole date si mantengono.

Ci voleva il coraggio di levarsi in piedi a difendere la cultura italiana e quindi l’unico baluardo vivo che ancora la difende : la SIAE.  Tra la tutela dei diritti degli Autori e quella degli interessi economici delle multinazionali, nella vicenda dell’equo compenso per copia privata e del suo adeguamento previsto per legge, la scelta era  un atto dovuto.

La scelta invece è stata senza coraggio : rinvio, rinvio, rinvio…Non posso più firmare il governo è dimissionario, me ne lavo le mani.

Quella di non firmare il decreto è chiaramente una scelta politica, ma si abbia almeno il coraggio di dirlo. Che tristezza!

Forse, come ci chiedono molti dei nostri associati, anche la Siae (con gli organi sociali e l’assemblea) dovrà cominciare a riflettere se trasferire a Londra la sua sede legale e a Dublino quella fiscale.

Gino Paoli

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BRUXELLES : L’ U.E. auspica il modello italiano di copia privata

 

La Commissione Giuridica del Parlamento Europeo ha approvato ieri la Relazione sulla copia privata a grande maggioranza dei componenti. La Relazione andrà in votazione all’Assemblea plenaria del Parlamento prevista per il prossimo 27 febbraio.
Il compenso per copia privata non ricadrà sui consumatori, come vorrebbe far credere una campagna di stampa di parte e come già accade in Francia e in Germania, ma sarà un minor guadagno a carico dei produttori multinazionali.
La Relazione presentata della parlamentare Françoise Castex conferma, in tutti i suoi aspetti, la validità del modello italiano di copia privata, sostenuto dalla SIAE, che risponde a tutti i requisiti necessari.
“Il sistema che disciplina la copia privata”, ha dichiarato l’eurodeputata francese “è un sistema virtuoso che bilancia il diritto di copia a uso privato con un’equa remunerazione dei detentori dei diritti, e per questo motivo è meritevole di essere preservato”.
Castex ha espresso il suo scetticismo riguardo un sistema di copia privata e un sistema di licenze che possano lavorare insieme, nella convinzione che un sistema di licenze non permetterà di garantire un’equa remunerazione per i titolari dei diritti.
Nel documento approvato si auspica che altri Paesi adeguino i loro ordinamenti a questi requisiti, affinché nel territorio dell’Unione si possa avere un regime armonizzato di questo importante istituto che, mentre assicura la libera fruizione da parte di tutti dei prodotti culturali, remunera i titolari dei diritti e consente ai produttori di device un sempre maggiore successo commerciale dei loro prodotti.
Françoise Castex ha twittato: “Europa digitale non ha ancora ucciso Europa della cultura!” E in Italia?

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GINO PAOLI “ok all’equo compenso” l’intervento del presidente Siae

GINO PAOLI , presidente Siae da aprile 2013, in un’intervista al ‘Corriere della
Sera’ di oggi ha espresso la sua ferma posizione sull’equo compenso: «Si tratta
di un compenso in cambio della possibilità di effettuare una copia personale di
registrazioni tutelate dal diritto di autore. Questo compenso, però, non deve
essere a carico di chi acquista lo smartphone ma del produttore, che riceve un
beneficio dal poter contenere sul proprio supporto un prodotto autoriale come
una canzone o un film. Si tratta di fissare la tariffa», spiega GINO PAOLI . «In
Italia il prelievo è pari allo 0,12% contro il 5,12% della Germania. Eppure
smartphone e tablet da noi costano in certi casi anche di più. La battaglia di
Confindustria Digitale punta a proteggere le multinazionali, che spesso non
pagano nemmeno le tasse in Italia e che di certo non producono qui. Mentre la
Siae rappresenta un milione e mezzo di lavoratori che pagano le tasse in questo
Paese».

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SIAE: Come avviene l’attribuzione degli incassi di copia privata

In base alla legge (Legge sul diritto d’autore e i diritti connessi, più volte modificata da ben 15 Direttive europee), il compenso di copia privata per apparecchi e supporti di registrazione audio e video viene corrisposto alla SIAE la quale, al netto delle spese, provvede a ripartirlo ai titolari dei diritti del settore audio e del settore video, secondo percentuali stabilite dalla legge stessa (art. 71-octies della Legge sul diritto d’autore e i diritti connessi).
Conseguentemente, la SIAE non ha alcuna discrezionalità nella attribuzione delle percentuali ripartitorie, limitandosi ad eseguire le norme di legge.
Le percentuali di ripartizione sono le seguenti:

QUOTA AUDIO (50% del totale incassato)
• 50% Autori / Editori
• 50% Produttori di fonogrammi. Di questa porzione il 50% è riversato dai produttori agli artisti interpreti esecutori

QUOTA VIDEO (50% del totale incassato)
• 30% Autori
Del restante 70% :
• il 23,33% va ai Produttori originari di opere audiovisive
• il 23,33% va ai Produttori di videogrammi
• il 23,33% va agli Artisti interpreti esecutori. Il 50% di questa porzione è destinato alle finalità di promozione di cui all’art. 7, comma 2, L. 5 febbraio 1992, n. 93.

Queste sono le quote percentuali di ripartizione stabilite dalla legge.

La ripartizione (c.d. ripartizione primaria) a favore dei beneficiari indicati dalla legge avviene, come ivi previsto, per il tramite di accordi con le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei titolari dei diritti.
Per i diritti connessi al diritto d’autore, le Associazioni rappresentative dei titolari dei rispettivi diritti procedono autonomamente alla c.d. ripartizione secondaria ai propri associati, in base alle regole dei rispettivi Statuti/Atti costitutivi/Regolamenti interni.
Per quel che riguarda i titolari dei diritti d’autore, la ripartizione fra i soggetti appartenenti alla categoria autorale (c.d. ripartizione secondaria) è svolta dalla SIAE sulla base di norme interne. La SIAE amministra più repertori assegnati a varie Sezioni: repertorio musicale (Sezione Musica), lirico (Sezione Lirica), drammatico (Sezione DOR), letterario e d’arti figurative (Sezione OLAF) e audiovisivo (Sezione Cinema). I criteri di ripartizione per ciascun repertorio sono stabiliti dalle rispettive Commissioni di Sezione, organi associativi previsti dallo Statuto, e successivamente approvati dal Consiglio di Gestione.
I compensi di copia privata ripartiti agli aventi diritto autorali (anche ai titolari di diritti d’autore appartenenti a società di gestione collettiva estere) sono attribuiti in proporzione ai maturati individuali dei diritti d’autore relativi a vari tipi di utilizzazione (ad esempio, per la musica, la riproduzione meccanica fonografica e videografica, quello per diffusioni radiotelevisive e utilizzazioni in internet).
La legge prevede che per la gestione dei compensi di copia privata attribuita alla SIAE, spetti alla Società soltanto il rimborso delle spese, comprendendosi in queste tutte le spese amministrative sostenute dalla Società per il conseguimento degli incassi, ivi incluse le spese per la rivendicazione in via giudiziaria dei pagamenti a carico dei soggetti obbligati e per la difesa dell’istituto della copia privata in tutte le sedi.

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Equo compenso: Sugar (Siae) : é clamorosa disinformazione

” No alla demagogia, i diritti per la
copia privata non sono una tassa”. Lo dice Filippo Sugar,
vicepresidente della Siae, che interviene sulla polemica
scoppiata oggi sul decreto per l’ equo compenso e parla di
” clamorosa disinformazione”: ” si parla di tasse e non sono
tasse, si parla di numeri infondati e c’é un tentativo di
mettere i consumatori contro l’ anello più debole della catena
che sono gli autori e i creatori”.
L’ equo compenso per la copia privata, sottolinea all’ ANSA il
vicepresidente Siae, ” non é una tassa ma una licenza, che
consente ai consumatori di acquistare una volta i contenuti e di
poterli duplicare legalmente sui loro device, va a favore dei
consumatori non contro, gli unici che stanno protestando sono le
grandi aziende produttrici che come sempre cercano di non pagare
i diritti agli autori e ai registi che contribuiscono”.
La copia privata, aggiunge Sugar, ” c’é in tutti i Paesi ed
e’ molto più alta che da noi, dai 6 ai 16 euro in Francia, dai
16 ai 32 euro in Germania. E questo nonostante i prezzi degli
apparecchi in Italia siano i più alti”. I creativi italiani,
sottolinea, ” sono trattati peggio di tutti i loro colleghi
europei”. L’ industria creativa italiana, ” che paga le tasse in
Italia e sviluppa cultura in Italia – conclude – é già in una
posizione inferiore: non chiede favori ma di essere il più
possibile allineati agli altri, una battaglia che i nostri
rappresentati dovrebbero fare con orgoglio”

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