SIAE: dalla RAI aspettiamo equità e non disinformazione e dati falsati

Roma, 13 maggio 2016 – Comunicato stampa

Prendiamo atto del servizio mandato in onda ieri dal Tg2 a proposito di SIAE.

Spiace che un’azienda come la RAI abbia voluto prestarsi e persino partecipare attivamente ad una inutile passerella di insulti e rappresentazione di dati ridicolmente falsi.
Insulti e dati fasulli, presentati da chi – per strumentalità politica e non per consapevolezza del merito delle questioni affrontate – non ha mai inteso confrontarsi con SIAE né ha mai ritenuto utile leggere la copiosa documentazione messa a disposizione sul sito SIAE e presentata anche di recente dal Presidente Sugar alle commissioni parlamentari.

E spiace ancor di più che a fare da cassa di risonanza di simili aggressioni sia stata proprio la RAI, tv di Stato, tenuta a offrire quel servizio pubblico per il quale tutti noi paghiamo il canone. Dalla tv pubblica ci attendiamo – anzi pretendiamo – equità e imparzialità ed è grave e sorprendente che non si sia dato spazio alcuno a SIAE pur mentre la si aggrediva ingiustificatamente. A questa considerazione generale, si aggiunge poi una circostanza specifica che rende la vicenda ancora più grave: il fatto che la RAI sia in costante ritardo nell’assolvere ai propri obblighi verso il repertorio SIAE che pure continuamente utilizza.

Evidentemente in RAI non vi è rispetto alcuno per il lavoro di autori ed editori.
E sempre a proposito di rispetto, SIAE non può non invitare chiunque voglia occuparsi del mondo del diritto d’autore a non coinvolgere i dipendenti e dirigenti della Società che quotidianamente fanno, con grande dedizione e competenza, il loro lavoro, avendo anch’essi sopportato il sacrificio della profonda ristrutturazione e rinnovamento degli ultimi anni. Ad essi va il rispetto di tutti, nessuno escluso.
Naturalmente, la Società resta con le proprie porte aperte, e con tutta la documentazione a disposizione, per chiunque volesse davvero studiare e comprendere e non dare solo sfogo per tornaconto personale a slogan infondati.

Di seguito alcuni dati che il servizio ha falsato o non ha fatto emergere.
Gli incassi sul diritto d’autore sono cresciuti del 9,5% (+€ 49,7 milioni) rispetto al 2014 contro il PIL che è cresciuto dello 0,8%. Gli importi ripartiti ( € 475 milioni) sono il 90% degli incassi da ripartire (€ 530 di incassi netti da ripartire). I costi di gestione di SIAE sono diminuiti (-€ 0,7 milioni), pari a -1% rispetto al 2014, il costo del personale del 3% (-€ 2,3 milioni).

Quanto alle assunzioni, derivate da un turn over generazionale, occorre considerare che dal 2013 sono stati stabilizzati 115 giovani selezionati dalle Università e Conservatori Italiani (25 alla fine del 2015, dopo un periodo di stage). A tutto il 2015 140 risorse, prossime alla pensione, hanno lasciato la Società attraverso risoluzioni volontarie del rapporto di lavoro.

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