SIAE : EQUO COMPENSO NON E’ UNA TASSA

“Quanto ad alcune affermazioni che
si leggono in queste ore ricordiamo che l’ equo compenso per copia
privata non e’ una tassa. Gli adeguamenti delle tariffe sono dovuti
per legge, sono stabiliti ogni 3 anni in base ad un’ analisi dei
comportamenti di mercato realizzata dal Comitato consultivo permanente
per il diritto d’ autore (organo indipendente e super partes, a
differenza del sondaggio Bray che circolò nei mesi scorsi e che fu
realizzato dall’ agenzia di sondaggi elettorali dello stesso ex
ministro) e nella legge é specificato che l’ equo compenso é a carico
del produttore e non del consumatore”. Lo afferma, in una nota la Siae
ricordando che “l’ Italia ha i prezzi di smartphone e tablet più alti
d’ Europa, e’ uno dei mercati più redditizi al mondo e in altri Paesi
la copia privata é più alta che da noi (in Francia su uno smartphone
arriva fino a 16 euro, in Germania fino a 36 euro)”.

Malgrado questo, prosegue la Siae, “le multinazionali hanno
deciso di ‘ scaricare’ sul consumatore finale il compenso che devono ai
creativi (che riempiono di contenuti i device che producono): questo
lo si deve ad una scelta dei produttori che vogliono far pagare ai
consumatori quello che spetterebbe pagare ai produttori stessi e non
vogliono rinunciare a un solo centesimo dei loro già straordinari
fatturati (dichiarati all’ estero e quindi spesso non tassati in
Italia)”.

Infine, conclude Siae, “migliaia di autori e creativi in tutta
Italia hanno ringraziato il ministro Franceschini che ha risposto con
coraggio all’ appello che 4.000 autori hanno firmato nel febbraio
scorso per chiedere l’ applicazione di una legge in ritardo di un anno
e mezzo. Donne e uomini noti o meno noti, debuttanti o con grandi
carriere alle spalle, autori, scrittori, registi, sceneggiatori,
cantanti, musicisti, poeti che lavorano in e per l’ Italia, che
possiedono la più grande risorsa del nostro Paese: la creatività, la
cultura (il ‘ petrolio dell’ Italia’, come lo ha definito il Ministro
Franceschini), risorsa italiana fondamentale per la nostra economia,
che viene esportata all’ estero, cui viene spesso, nelle analisi dei
media tecnologici ed economici, mostrato il consueto e antiquato
atteggiamento di disinteresse, disprezzo e snobismo”.

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