ROMA, 4 AGO – “Basta strumentalizzazioni sui
compensi per la copia privata”. Lo chiede il presidente della
Siae Gino Paoli assicurando di essere “al lavoro insieme ai
consumatori e alle imprese italiane”.
“Solo chi é in malafede – spiega la Siae – non ha capito che
l’ acquisto di venti telefonini in Francia (sui quali peraltro
pagheremo la copia privata agli aventi diritto italiani) era una
provocazione. Osservando con attenzione quando sta accadendo sul
mercato a seguito dell’ entrata in vigore del decreto
ministeriale in materia di copia privata e valutando, dopo
quanto ha fatto Apple, quanto sta per fare Samsung per scaricare
sui commercianti la scelta di ridurre ulteriormente i loro
margini (ovvero scaricare il costo sul consumatore), la Siae
tende la mano ai commercianti italiani di elettronica di consumo
che rischiano di venire fortemente penalizzati dalle manovre di
speculatori nazionali e internazionali”. “Azioni speculative –
precisa la Siae – rivolte a penalizzare uno specifico mercato,
discriminando consumatori e distributori italiani, che nulla
hanno a che vedere con lo spirito della norma e con le giuste
finalità del legislatore”.
“Comprendiamo l’ allarme, lanciato da Aires, dei rivenditori
di elettronica che operano in uno scenario economico complicato
e che meritano la massima attenzione non solo per il difficile
lavoro che compiono ma anche perché moltissimi di loro sono
impegnati a rispettare le norme sul diritto d’ autore”, continua
Paoli. “Proprio in questa linea – conclude – la Siae lancia la
proposta alle associazioni di categoria dei rivenditori di
elettronica di costituire un tavolo permanente mirato al
monitoraggio del mercato, anche in relazione alle vendite
online, e alla segnalazione alla autorità giudiziaria di ogni
azione speculativa e/o di elusione delle norme in materia di
copia privata. Questo tavolo potrebbe, in una seconda fase,
anche assumere un ruolo istituzionale con il coinvolgimento dei
ministeri competenti, dei consumatori e di tutti gli attori
della filiera. E’ infatti ormai evidente che il governo dovrà
intervenire per evitare che le multinazionali abusino della loro
posizione dominante a danno degli autori e dell’ industria
culturale, dei consumatori e dei rivenditori italiani di
elettronica”. (ANSA)
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